martedì 31 marzo 2020

PANE. ATTO PRIMO

  

Premessa: le ricette che pubblico non sono sempre relative alla giornata di pubblicazione, per mille motivi: a volte non ho a disposizione il PC (serve anche a Enrico per le lezioni e i compiti... bisogna fare a turno), a volte non ho tempo, a volte non sono dell'umore adatto... 
Ad esempio la ricetta dei crackers l'ho realizzata sabato e questa invece domenica. Gli articoli li ho impostati il giorno stesso, ma ho atteso per sistemarli e pubblicarli. Non sto a modificare l'articolo, lo pubblico come è nato aggiustando qua e là qualcosa. Dico questo casomai qualcuno riscontrasse incongruenze e si chiedesse il perché di questo.

Oggi volevo utilizzare gli esuberi di entrambi i rinfreschi dei lieviti (sia Flic che Floc) per preparare altri crackers. Questa mattina mi sono alzata con poche energie, con una sensazione di ansia e tante preoccupazioni nella testa. La voglia di immobilità era grande. Piccolo problema: il lievito è un essere vivente e come tale va seguito e curato. Quindi con grande sforzo ho proceduto al rinfresco e già che c'ero ho dato fondo alle energie preparando anche due impasti con l'esubero, nella speranza che in giornata il mio umore cambiasse e mi permettesse di dedicarmi alla preparazione dei crackers.

A tale proposito voglio fare questa riflessione: tutti quanti, chi più chi meno, in questi giorni tremendi stiamo vivendo delle situazioni che comportano un grande consumo di risorse emotive. Io ad esempio passo da giornate in cui cerco di essere positiva, allegra (mediamente,  non esageriamo 😉), propositiva... a giornate di debolezza, apatia, tristezza e buio assoluti. Sembra di essere sulle montagne russe. Questo succedeva anche in tempi normali ma con una frequenza molto più dilatata. Secondo me ora le due fasi hanno un'alternanza così ravvicinata perché i giorni di positività non lo sono in modo naturale (ad esempio: fare una bella passeggiata in montagna, abbracciare chi ami, fare un giro in bicicletta sono modi naturali di caricarsi di positività... autoconvincersi che aver avuto il tempo di pulire la dispensa è fonte di gioia è tutta un'altra cosa ), sono dovuti ad un lavoro che facciamo su noi stessi dicendoci che in fondo siamo fortunati e che c'è chi sta peggio. E come tutti i lavori comporta un dispendio di energie che non vengono reintegrate adeguatamente. Quindi subentra la "giornata no" che ci permette di sfogare quello che abbiamo trattenuto e di metterci in un angolo a leccarci le ferite e a recuperare le energie perse. 
Lo dico dall'inizio di questa brutta vicenda: questo maledetto virus tra le tante cose orrende che ha causato ci ha tolto anche la legittimità di soffrire per le "piccole sofferenze quotidiane". Per tanti motivi: perché se crolliamo di fronte alle persone che amiamo temiamo di trascinarle con noi, per autocensura (non si vuole ammettere con sé stessi di poter essere fragili), perché nella società odierna chi esprime sentimenti negativi è considerato un debole, perché tutti ripetono "C'è chi sta peggio, fatti forza" e ti senti persino in colpa per questo tuo egoismo... questo vale in tempi normali e a maggior ragione adesso. I vecchi problemi e sofferenze non se ne sono andati grazie a questa tragedia, anzi, si sono sommati ad essa e se ne sono aggiunti di nuovi.
Un dolore che non può essere espresso logora, indebolisce e innesca un circolo vizioso che alimenta ulteriormente la sofferenza. Quindi mi sento di dire: sentitevi in diritto di soffrire e stare male per quello che vi manca (e a maggio ragione per chi vi manca), per le paure che avete, i dubbi, le incertezze... 
Elaborate e così facendo datevi la possibilità di recuperare energie. E' cosa buona e giusta e soprattutto legittima!

Ad ogni modo, per tornare alla nostra ricetta, la pasta è giunta a lievitazione ed io ero ancora in crisi: l'idea di mettermi a tirare sfoglie, lasciarle lievitare, lavorarle, fare più infornate e attendere tra una e l'altra non riuscivo a reggerla. Però non volevo neppure sprecare tutto quel bell'impasto. Così ho detto: "Formo velocemente due pani e vediamo che succede".
Tutto sommato non è andata male. Il lievito non è ancora abbastanza forte per poter preparare un bel pane morbido, ricco di alveoli e con una bella crosticina, non ho potuto aggiungere sale per non inibire ulteriormente la lievitazione che già era lenta, però un pane senza grosse pretese sono riuscita comunque ad ottenerlo.


PANE SEMPLICE CON PMS
Per ottenere il pane con Floc ho impastato i 250 g di lievito con 125g di acqua e 250g di farina. Ho tenuto da parte 250g dell'impasto ottenuto per avere domani nuova PMS e il restante l'ho messo in una ciotola coperta a lievitare (fin quasi al raddoppio... ci sono volute parecchie ore). Poi ho lavorato velocemente l'impasto ed ho formato un pane allungato. L'ho messo su carta da forno infarinata, inciso la superficie e lasciato nuovamente lievitare. 


PANE SEMPLICE CON LICOLI 
Per questa pagnotta ho utilizzato 150 g di esubero di Flic (il mio licoli), 150g di acqua, 400g di farina. Ho impastato il tutto e lasciato riposare fino al raddoppio (parecchie ore). Poi ho lavorato nuovamente, formato la pagnotta e messo sulla carta da forno infarinata. Ho inciso la superficie con un coltello ed ho atteso che lievitasse nuovamente.
 

Ho infornato nel forno a 200 gradi e atteso che dorasse, indicativamente sono necessari 30/40 minuti
 

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