martedì 31 marzo 2020

FINOCCHI, PATATE E CIPOLLE AL FORNO


Un piatto insolito, con quello che c'è tra frigorifero e dispensa. Tante buone verdure calde ed invitanti.
Da provare!

FINOCCHI PATATE E CIPOLLE AL FORNO
Costo: economico
Tempi: rapido
Difficoltà: facile
Ingredienti: 3 finocchi, 4 grosse patate, 1 cipolla, una maciata di olive nere, olio, sale e pepe

Tagliate i finocchi a fette di circa mezzo centimetro, le cipolle e le patate a fette grossolane spesse più o meno un centimetro e mezzo. Mettete tutto in una pirofila, aggiungete le olive e cospargete di olio, sale e pepe. Infornate a 180 gradi e portate a cottura (finchè le patate sono morbide).

PANE. ATTO PRIMO

  

Premessa: le ricette che pubblico non sono sempre relative alla giornata di pubblicazione, per mille motivi: a volte non ho a disposizione il PC (serve anche a Enrico per le lezioni e i compiti... bisogna fare a turno), a volte non ho tempo, a volte non sono dell'umore adatto... 
Ad esempio la ricetta dei crackers l'ho realizzata sabato e questa invece domenica. Gli articoli li ho impostati il giorno stesso, ma ho atteso per sistemarli e pubblicarli. Non sto a modificare l'articolo, lo pubblico come è nato aggiustando qua e là qualcosa. Dico questo casomai qualcuno riscontrasse incongruenze e si chiedesse il perché di questo.

Oggi volevo utilizzare gli esuberi di entrambi i rinfreschi dei lieviti (sia Flic che Floc) per preparare altri crackers. Questa mattina mi sono alzata con poche energie, con una sensazione di ansia e tante preoccupazioni nella testa. La voglia di immobilità era grande. Piccolo problema: il lievito è un essere vivente e come tale va seguito e curato. Quindi con grande sforzo ho proceduto al rinfresco e già che c'ero ho dato fondo alle energie preparando anche due impasti con l'esubero, nella speranza che in giornata il mio umore cambiasse e mi permettesse di dedicarmi alla preparazione dei crackers.

A tale proposito voglio fare questa riflessione: tutti quanti, chi più chi meno, in questi giorni tremendi stiamo vivendo delle situazioni che comportano un grande consumo di risorse emotive. Io ad esempio passo da giornate in cui cerco di essere positiva, allegra (mediamente,  non esageriamo 😉), propositiva... a giornate di debolezza, apatia, tristezza e buio assoluti. Sembra di essere sulle montagne russe. Questo succedeva anche in tempi normali ma con una frequenza molto più dilatata. Secondo me ora le due fasi hanno un'alternanza così ravvicinata perché i giorni di positività non lo sono in modo naturale (ad esempio: fare una bella passeggiata in montagna, abbracciare chi ami, fare un giro in bicicletta sono modi naturali di caricarsi di positività... autoconvincersi che aver avuto il tempo di pulire la dispensa è fonte di gioia è tutta un'altra cosa ), sono dovuti ad un lavoro che facciamo su noi stessi dicendoci che in fondo siamo fortunati e che c'è chi sta peggio. E come tutti i lavori comporta un dispendio di energie che non vengono reintegrate adeguatamente. Quindi subentra la "giornata no" che ci permette di sfogare quello che abbiamo trattenuto e di metterci in un angolo a leccarci le ferite e a recuperare le energie perse. 
Lo dico dall'inizio di questa brutta vicenda: questo maledetto virus tra le tante cose orrende che ha causato ci ha tolto anche la legittimità di soffrire per le "piccole sofferenze quotidiane". Per tanti motivi: perché se crolliamo di fronte alle persone che amiamo temiamo di trascinarle con noi, per autocensura (non si vuole ammettere con sé stessi di poter essere fragili), perché nella società odierna chi esprime sentimenti negativi è considerato un debole, perché tutti ripetono "C'è chi sta peggio, fatti forza" e ti senti persino in colpa per questo tuo egoismo... questo vale in tempi normali e a maggior ragione adesso. I vecchi problemi e sofferenze non se ne sono andati grazie a questa tragedia, anzi, si sono sommati ad essa e se ne sono aggiunti di nuovi.
Un dolore che non può essere espresso logora, indebolisce e innesca un circolo vizioso che alimenta ulteriormente la sofferenza. Quindi mi sento di dire: sentitevi in diritto di soffrire e stare male per quello che vi manca (e a maggio ragione per chi vi manca), per le paure che avete, i dubbi, le incertezze... 
Elaborate e così facendo datevi la possibilità di recuperare energie. E' cosa buona e giusta e soprattutto legittima!

Ad ogni modo, per tornare alla nostra ricetta, la pasta è giunta a lievitazione ed io ero ancora in crisi: l'idea di mettermi a tirare sfoglie, lasciarle lievitare, lavorarle, fare più infornate e attendere tra una e l'altra non riuscivo a reggerla. Però non volevo neppure sprecare tutto quel bell'impasto. Così ho detto: "Formo velocemente due pani e vediamo che succede".
Tutto sommato non è andata male. Il lievito non è ancora abbastanza forte per poter preparare un bel pane morbido, ricco di alveoli e con una bella crosticina, non ho potuto aggiungere sale per non inibire ulteriormente la lievitazione che già era lenta, però un pane senza grosse pretese sono riuscita comunque ad ottenerlo.


PANE SEMPLICE CON PMS
Per ottenere il pane con Floc ho impastato i 250 g di lievito con 125g di acqua e 250g di farina. Ho tenuto da parte 250g dell'impasto ottenuto per avere domani nuova PMS e il restante l'ho messo in una ciotola coperta a lievitare (fin quasi al raddoppio... ci sono volute parecchie ore). Poi ho lavorato velocemente l'impasto ed ho formato un pane allungato. L'ho messo su carta da forno infarinata, inciso la superficie e lasciato nuovamente lievitare. 


PANE SEMPLICE CON LICOLI 
Per questa pagnotta ho utilizzato 150 g di esubero di Flic (il mio licoli), 150g di acqua, 400g di farina. Ho impastato il tutto e lasciato riposare fino al raddoppio (parecchie ore). Poi ho lavorato nuovamente, formato la pagnotta e messo sulla carta da forno infarinata. Ho inciso la superficie con un coltello ed ho atteso che lievitasse nuovamente.
 

Ho infornato nel forno a 200 gradi e atteso che dorasse, indicativamente sono necessari 30/40 minuti
 

lunedì 30 marzo 2020

CRACKERS CON ESUBERO PMS


Ci vuole parecchio tempo per avere un lievito madre  che abbia forza a sufficienza per panificare come si deve. Però con i primi esuberi di pasta madre (cioè con la quantità che verrebbe eliminata per fare il rinfresco), quando il sapore non è più troppo acido (direi trascorsi 7/10 giorni di rinfreschi), si possono preparare prodotti da forno che non richiedano grandi lievitazioni. Io ho provato con dei crackers/gallette, giusto per vedere l'effetto che fa e soprattutto per non avere sprechi, che sono una cosa che detesto.
Ho provato solo con la PMS, il licoli secondo me aveva un odore ancora troppo acido e ho preferito fare ancora un rinfresco "a vuoto".

CRACKERS CON ESUBERO DI PMS
Costo: economico
Tempo: richiede alcune ore di riposo
Difficoltà: facile

Il procedimento è il seguente: la mia pasta madre ha un peso di 250g circa (perchè ogni volta rinfrescavo 100g di pasta con 100 g di farina e 50g di acqua... gettando i 150 g di impasto lievitato rimanenti ). Per fare questi crackers l'ho presa nella sua totalità e ho proceduto come per un normale rinfresco.
Quindi ho impastato 250g di PMS con 125 g di acqua e 250g di farina. Una volta impastato ho "staccato" 250 g di impasto e l'ho rimesso da parte per avere la nuova PMS e ho lasciato lievitare il rimanente per alcune ore. Poi l'ho steso su carta da forno infarinata e ho provato due diverse aggiunte.


CRACKERS AL PEPE (buonissimi 😋😋😋, i miei figli me ne hanno già commissionati altri! ). Dopo aver steso la pasta molto sottile l'ho spolverata di pepe e sale e ho passato ancora una volta il mattarello per incorporarli bene all'impasto. Ho passato il rullo per bucherellare la superficie (ma si può usare anche una forchetta) e ho ritagliato i crackers direttamente sulla carta da forno. Ho lasciato lievitare ancora mezzoretta e poi ho infornato. Io ho utilizzato la stufa perchè era già accesa, quindi non saprei dire i tempi del forno elettrico. Direi di metterli a 180 gradi e tenere d'occhio la doratura superficiale (non esagerate, basta un leggero colorito).



CRACKERS AI SEMI DI SESAMO. Ho steso la pasta sottile, ho cosparso di semi e sale e ho passato di nuovo il mattarello. Ho bucherellato con il rullo e tagliato in rettangoli il tutto. Per la cottura ho proceduto come sopra. Erano buoni ma ho riscontrato i seguenti difetti: 1) il sesamo una volta cotti tendeva a staccarsi e cadere, quindi la prossima volta impasterò con i semi e poi stenderò la sfoglia 2) Erano un po'duri, perchè l'impasto non lo avevo steso molto sottile, dunque la prossima volta lo stenderò di più.

 

domenica 29 marzo 2020

PIZZOCCHERI


Piatto sostanzioso e calorico... ma quando ce vò ce vò! Le erbette che ho utilizzato per la preparazione sono quelle "semispontanee" del mio orto. Ogni anno lascio andare a seme qualche pianta di erbetta e lascio che si autoseminino a casaccio nell'orto. Mi piace la spontaneità. La parte più difficoltosa è gestire poi la lavorazione primaverile del terreno perchè se voglio conservare le piantine non posso procedere a vangare uniformemente, ma devo procedere schivando piante.  Ma va bene così, il gioco vale la candela.
 

La ricetta non è adatta a chi ha problemi di colesterolo, le dosi di grassi (tra l'altro animali) sono massicce. Si possono ridurre, ma non è la stessa cosa...



PIZZOCCHERI
Costo: medio
Tempi: medio
Difficoltà: facile
Ingredienti: 400g di pizzoccheri, 2 patate, 125g di burro, erbette (o coste o verze o spinaci) a piacere, 160g di formaggio tipo Branzi (o simili... deve essere un po'saporito e squagliarsi con il calore), 100g di parmigiano gratuggiato, 3 spicchi di  aglio, salvia

Mettete abbondante acqua salata in una pentola e fatela bollire. Quando è in ebollizione versate le erbette e le patate tagliate a pezzetti. Cuocete per 5 minuti, aggiungete i pizzoccheri e portateli a cottura (circa 15 minuti). Scolate il tutto e condite con il parmigiano, il formaggio a pezzetti ed il burro fuso in cui avrete fatto saltare aglio e salvia.
Servire bello caldo.

sabato 28 marzo 2020

LIEVITO MADRE ULTIMO ATTO


Ho finalmente portato il licoli da cui ero partita alla consistenza necessaria per la PMS.
Per tutti i passaggi trovate qui la parte 1, parte 2, parte 3, parte 4 e parte 5

E'tradizione dare un nome al proprio lievito, come per qualsiasi creatura vivente "domestica". Ho deciso di chiamare Flic (il licoli) e Floc (la pasta madre solida).

Sto rinfrescando una volta al giorno entrambi. Flic con le proporzioni lievito:acqua:farina  100 : 100 : 100 Floc invece 100 :50 : 100

Non sono ancora pronti per panificare, anche se oggi (a distanza di 10 giorni) voglio provare a preparare qualcosa di poco lievitato con l'esubero del rinfresco di Floc. Andranno rinfrescati giornalmente e tenuti a temperatura ambiente credo almeno per altri 20 giorni. dopo di che li metterò in frigorifero e rinfrescherò meno spesso.

FLOC (pasta madre solida o PMS)

impasto di partenza
dopo qualche ora
FLIC (licoli o lievito madre liquido)  


PURÈ BIMBY


 Poche parole su questa ricetta, se non che il purè del Bimby è una delle esperienze mistiche della vita 😀.
La ricetta è quella del modello anteguerra TM21, credo che per gli altri modelli si proceda allo stesso modo

PURE' BIMBY
Costo: economico
Tempi: abbastanza rapido
Difficoltà: facile
Ingredienti: 1 kg di patate sbucciate, 400g di latte, 50g di burro, 50g parmigiano gratuggiato, sale

Mettete la farfalla nel boccale, inserire le patate tagliate a pezzettini, il latte, il sale e cuocete 25 minuti a 100 gradi velocità 1. Assaggiate la consistenza delle patate, se sono ancora crude (o se fosse troppo liquido) continuate la cottura per qualche minuto, se invece dovesse asciugarsi troppo unite un po'di latte.  Se dovesse iniziare a bollire fuori dal coperchio abbassate la temperatura a 90 gradi. Finita la cottura unite il burro e il parmigiano e amalgamate 20 secondi a velocità 3.




POLPETTE DI MOSTRO

La difficoltà di questa preparazione sta nel procurarsi il mostro 😜😜😜😜.
La ricetta è nata tanti anni fa, quando avevo i bambini piccoli. In tema con il racconto che ho fatto ieri sulle loro paure, un altro timore che avevano era quello dei mostri.
Non potevo convincerli dicendogli che i mostri non esistono, dovevo convincerli a non averne paura. 
C'è una bella frase di un "nonsochi" famoso (tale Richard Keith Chesterton) che recita così: "le favole non insegnano ai bambini che i mostri esistono. Quello lo sanno già. Le favole insegnano ai bambini che i mostri possono essere sconfitti."
D'altronde lo sappiamo tutti che se lasciamo penzolare una mano dal letto questa potrebbe essere ghermita dal mostro che dorme lì sotto, giusto? 😉

Così la prima volta che mi dissero di avere paura gli risposi che erano i mostri a dover aver paura di me, perchè io ero una cacciatrice di mostri perchè avevano carni prelibate e mi servivano per cucinarli. Ricordo ancora la faccia perplessa di Valentina (avrà avuto circa 5 anni) che mi chiedeva: "E come li cucini?" presa alla sprovvista ho inventato lì per lì: "Faccio le polpette". Vedevo che voleva essere convinta e così le dissi. "Se questa notte mi capita di trovare un mostro bello grassottelo domani ve le preparo".
Il giorno dopo in dispensa non avevo un granché, ma dovevo inventarmi qualcosa e così ho pensato alla ricetta che segue, che come vedrete è la scoperta dell'acqua calda! 😁
Nelle sere seguenti e negli anni a venire ogni tanto progettavamo come avrebbero potuto aiutarmi anche loro nella caccia una volta cresciuti. Oggi è rimasto un bell'aneddoto su cui ridiamo e ci inteneriamo quando le porto in tavola.
 

POLPETTE DI MOSTRO
Costo: economico
Tempi: veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: Uova (uno e mezzo a testa), pangrattato, sale, pepe, olio per friggere.


  

Sbattete velocemente le uova e aggiungete pepe a piacere,  unite pangrattato quanto ne basta per avere un composto lavorabile e non troppo compatto. Formate le polpette. Se volete fare finta che siano davvero di mostro dategli delle forme sommarie e irregolari (non troppo spesse, altrimenti non cuocciono bene al centro), altrimenti fate la classica forma a polpetta schiacciata. Friggetele in poco olio, salate e servite in tavola.
Ho provato anche ad aggiungere parmigiano gratuggiato, ma le preferisco nella versione semplice.
 

 

venerdì 27 marzo 2020

INSALATA DI CAVOLO CAPPUCCIO


Quando le mie figlie erano piccole, come spesso capita ai bambini, erano molto spaventate dall'idea della morte... soprattutto di quella dei loro cari. Per cui la sera quando mi sdraiavo nel letto con loro dopo avergli letto un libro, una volta spenta la luce,  mi raccontavano di questa paura che le assaliva proprio in quel momento. Ho sempre pensato che queste paure non vadano gestite negando, ma spostando altrove l'attenzione. Così l'avevo trasformata in una sorta di gioco educativo. Avevo detto loro: "Sapete che la mamma è una specie di strega: raccoglie le erbe e prepara delle pozioni. Vorrà dire che preparerò una pozione magica che protegga tutti quanti. Però dovete darmi una mano a prepararla... bisogna metterci dentro tutti i cibi e le erbe che fanno bene al corpo. Ditemi un po'quelli che conoscete voi, poi io ci aggiungerò qualche pianta selvatica". E così sera dopo sera aggiungevamo qualche ingrediente alla lista e discutevamo su come assemblare il tutto... finchè si sono completamente dimenticate della loro paura 😊
Racconto questo perchè aglio e cavoli erano sempre nell'elenco, e questa ricetta prevede entrambi... quindi protegge sicuramente. Parola di strega! 😜

Qui in bergamasca nel periodo delle verze  si prepara un piatto semplice e inaspettatamente goloso (certo, deve piacere l'aglio): i piugì. La ricetta originale prevede il cavolo verza, ma io la preparo anche con il cavolo cappuccio.

INSALATA DI CAVOLO CAPPUCCIO
Costo: economico
Tempi: veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: cavolo cappuccio (o cavolo verza), aglio, sale, pepe, olio

Il trucco è tagliare il cavolo molto sottile... più sottile è più è apprezzato. Nelle varie famiglie spesso c'è la persona di cui viene detto: "Come le taglia sottili lei non ci riesce nessuno!"... che è anche un modo per scaricarle questo compito noiso facendola sentire gratificata 😂. Nella mia famiglia di origine quella persona è mio papà 😄.
Comunque... tagliate il più sottilmente possibile il cavolo, aggiungete aglio tritato nella quantità che preferite e condite con olio, sale e pepe... e poi ditemi se non è delizioso!!!!😋😋

 
 
 

giovedì 26 marzo 2020

PAPPA COL POMODORO (ricetta Bimby)


Questa sera ero un po'stanca, non avevo voglia di stare molto tempo a cucinare ed avevo voglia di qualcosa di caldo. Ho parecchio pane raffermo da consumare e così ho pensato alla pappa al pomodoro e per avere ancor meno lavoro ho utilizzato il Bimby. 
E'un piatto molto gustoso e sostanzioso. Se avessi avuto del basilico da aggiungere sarebbe stato perfetto.

PAPPA AL POMODORO (ricetta Bimby)
Costo: economico
Tempi: veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 25 g di olio, 700g di passata di pomodoro, 2 spicchi di aglio, 200g di pane raffermo tagliato a pezzi (l'ideale sarebbe il pane toscano, risulta meno colloso dell'altro), 400g di acqua, 1 cucchiaio di dado granulare di verdure (io uso quello fatto in casa da me), basilico (facoltativo) sale e pepe 

Mettete nel boccale l'olio e l'aglio sbucciato. Azionate 3 minuti 100 gradi velocità 1. Aggiungete la passata e il basilico, salate e azionate 10 minuti 100 gradi velocità 1.
Aggiungete l'acqua, il dado granulare, e il pane raffermo. Cuocete 10 minuti 100 gradi velocità 2.
Frullate per una decina di secondi a velocità 4 per amalgamare e sfaldare bene il pane. Regolate di sale. Impiattate e condite con un filo di olio e un po'di pepe.

PASTA D'AGLIO


Premessa: questa è una preparazione che mi sono inventata anni fa per conservare l'aglio ed averlo pronto da utilizzare già tritato quando cucino. Di volta in volta apporto delle modifiche per vedere che succede. Quello di oggi è l'esperimento 5.0. 
La versione precedente aveva una quantità superiore di sale (che sto diminuendo man mano) ed era collaudata per una conservabilità di almeno sei mesi. Le quantità erano aglio e sale pari a un terzo del suo peso. Essendo molto salato lo usavo considerandolo un sale aromatizzato. Lo scopo di diminuire il sale è quello di poter arrivare a conservarlo per un lungo periodo senza che predomini la componente salata. Vediamo se pure questa nuova versione mi soddisferà sul fattore conservazione!


L'aglio proviene dall'orto di mio papà ed è da questa estate che è appeso a seccare in cucina, così contiene anche meno acqua di quella che conterrebbe se lo avessi utilizzato appena raccolto. Anche questo aiuta la conservabilità.

Come prima cosa bisogna sbucciare gli spicchi. Il lavoro di ripulirli dalla tunica che li ricopre è contemplativo e facilita la meditazione: detto in parole povere utilizzate quel tempo per vagare con i pensieri 😉
  
 
Una volta pelati tutti gli spicchi li ho pesati e messi in un tritatutto con olio (un paio di cucchiai per 200g di spicchi) e il sale. Questa volta ho utilizzato sale pari a un quinto del peso. Quindi su 200g di spicchi puliti aggiungo 40g di sale. 
La pasta ottenuta la metto in un vasetto col tappo a vite e la tengo in frigorifero. Quando serve calcolo che un cucchiaino da caffè di pasta equivale a circa uno spicchio. Ricordatevi che contiene sale e che quindi bisogna diminuire poiquello utilizzato direttamente sulla pietanza.

 

mercoledì 25 marzo 2020

INSALATA DI ARANCE E FINOCCHI


La prima volta che sentii parlare di questa insalata ricordo che rimasi inorridita, ma siccome prima di giudicare mi piace anche provare, la prima volta che ebbi l'occasione di assaggiarla lo feci.
E da lì è nato un grande amore. Per chi non l'avesse provata e fosse scettico provi a darle una possibilità sono (quasi) pronta a scommettere che non se ne pentirà! 😋😋

INSALATA DI ARANCE E FINOCCHI
Costo: economica
Tempi: velocissima
Ingredienti: 2 finocchi, 3 arance, una manciata di olive nere snocciolate, olio, pepe

 

Pelate le arance al vivo (cioè tagliando con il coltello la buccia dall'arancia eliminando in un solo passaggio anche la pellicina che la ricopre), tagliatele a metà e poi a fette. Tagliate a fette sottili i finocchi e uniteli alle arance. Aggiungete le olive e condite il tutto con olio e pepe.
Più facile di cosi!

martedì 24 marzo 2020

"PIZZA" SENZA LIEVITO


Per la serie: "è finito il lievito di birra e noi ci arrangiamo"... una ricetta che avevo pescato qualche anno fa non ricordo dove nel web (forse un gruppo facebook) e che riscuote sempre molto successo.
Ovviamente non ci si deve aspettare la classica pizza e i puristi arricceranno il naso (e infatti faccio notare che nel titolo la parola pizza è tra virgolette 😜), ma il risultato è un ottimo surrogato.

"PIZZA" SENZA LIEVITO
Costo: economico
Tempi: rapidi
Difficoltà: facile
Ingredienti dell'impasto: 400g di farina 00, 100g di farina di mais (meglio il fioretto), 2 cucchiai di olio evo, 2 cucchiaini scarsi di sale, 250 ml di acqua.

Impastate tutti gli ingredienti aggiungendo acqua se necessario per ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Lasciate riposare mezzoretta (facoltativo)


Dividete l'impasto in due parti e mettetelo su carta da forno (delle dimensioni della teglia) cosparsa di farina.
 

Stendete ognuno dei panetti piuttosto sottilmente


Condite a piacere (io ho usato polpa di pomodoro, mozzarella per pizza, olio, origano, sale e salamino piccante)  ed infornate a 200 gradi con forno ventilato mettendo le teglie su due ripiani intermedi del forno. Se non avete il forno ventilato consiglio di infornare una pizza alla volta. La cottura richiederà 10/15 minuti. Regolatevi guardando il bordo della pizza e la mozzarella che inizieranno a colorirsi


Sotto potete vedere la grandezza del trancio per una persona.


LIEVITO MADRE PARTE 5


  Per chi fosse interessato qui la parte 1, parte 2, parte 3, parte 4.

Per il licoli ho proceduto al solito rinfresco (a distanza di 24 ore anzichè 48). D'ora in poi procederò sempre al solito modo: 100g di lievito, 100g di farina, 100g di acqua. Darò notizie quando ci saranno novità.

Per la PMS oggi ho ridotto ancora l'idratazione: 100g di lievito, 100g di farina, 70g di acqua.
Domani farò un nuovo rinfresco con 100g di lievito, 100g di farina e 60g di acqua. L'idea è di arrivare a rinfrescare dopodomani con 100, 100 e 50 ed arrivare alla condizione definitiva della pasta madre solida.