sabato 30 maggio 2020

TORTINO DI FINOCCHI E PATATE


 E' una ricetta che è nata come "svuotafrigo": avevo dei finocchi che stavano appassendo e delle patate che stavano germogliando e prendendo spunto da alcune ricette in internet ho assemblato un tortino che personalmente ho trovato ottimo.
Le torte ed i tortini salati sono sempre una garanzia 😊

 

Costo: economico
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 8 uova, 200g panna, 200g Asiago (o formaggio simile), 3 finocchi grandi, 800g patate, 2 cucchiaini senape, due manciate di parmigiano grattugiato,  sale e pepe.


Tagliate i finocchi a fette abbastanza spesse e le patate a tocchetti. Metteteli in ripiani separati di una vaporiera e cuoceteli in modo che siano cotti,  ma ancora croccanti (i finocchi cuoceranno un po'prima, quindi toglieteli dal cestello e poi continuate la cottura delle patate). In alternativa alla cottura a vapore potete bollirli, sempre separatamente.
Rivestite la teglia con della carta da forno e distribuite mischiandoli patate e finocchi. Salate e pepate.
Distribuite sulla superficie l'Asiago a pezzi e cospargete di parmigiano. Sbattete le uova, unite la panna e la senape, regolate di sale e cospargete di pepe. Distribuite il composto il più uniformemente possibile nella teglia. Cuocete nel forno a 180 gradi fino a doratura (circa 35/40 minuti).
Si può mangiare caldo o freddo.

venerdì 22 maggio 2020

ZUCCHINE E MOZZARELLA AL FORNO


Arriva il periodo delle zucchine e di conseguenza il momento di decidere di volta in volta come utilizzarle per preparazioni sempre diverse perchè non vengano a noia.
Le mie piante di zucchine sono ancora piccine e ci vorrà parecchio tempo perchè producano... sperando che quest'anno a differenza dello scorso ci sia una buona produzione, queste le ho acquistate.
La preparazione è semplice e veloce, il risultato non è da strapparsi i capelli, ma dignitoso... va più che bene per variare sul tema. La prossima volta voglio provare ad aggiungere un po' di passata di pomodoro e dell'aglio, giusto per dare un po'di sapore in più.

ZUCCHINE E MOZZARELLA AL FORNO
Costo: economico
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 3 zucchine, un panetto di mozzarella per pizza, parmigiano grattugiato, olio, pane gratuggiato, sale e pepe.

Oliate con un filo d'olio una teglia e cospargete il fondo di pane grattugiato (dose a piacere... io ho abbondato) e salate. Pulite le zucchine e tagliatele a cubetti. Tagliate a cubetti anche la mozzarella. Mischiate le zucchine e la mozzarella, salate e pepate e mettete il  tutto nella teglia. Cospargete di parmigiano gratuggiato (a piacere, ma abbondate 😉). Infornate a 180 gradi fino a che la superficie non risulterà gratinata (circa 30 minuti). Servite caldo.

mercoledì 20 maggio 2020

LUNARIA (MONETA DEL PAPA) SOTTACETO


Della lunaria annua parlerò in un articolo a parte, anticipo dicendo che dal momento in cui sviluppa i frutti  non si può confondere paraticamente con nessuna altra pianta, infatti i frutti hanno la forma di monete attraverso le quali in trasparenza si vedono i semi.
E'una pianta spontanea, anche se in natura mi è capitato di vederla una sola volta. Io la coltivo allo stato brado nel mio giardino.
Ho sfoltito un po' i rami che crescevano intralciando un sentiero di passaggio e ho utilizzato le monete per preparare dei sottaceti.
La ricetta l'ho "inventata" io, nel senso che avevo visto in Facebook delle fotografie, se non ricordo male tratte da un libro,  di un'amica svizzera (Anna-Maria), che è un'esperta di erbe e preparazioni con le erbe, ma non volevo disturbarla chiedendole spiegazioni, anche perchè è un'idea che mi è venuta sul momento e avevo fretta di realizzarla. Così mi sono detta: "Sperimentiamo!" ed ho adattato la ricetta standard che solitamente si utilizza per preparare altri alimenti sottaceto ed ho improvvisato. Volevo evitare di avere un forte sapore di aceto e così l'ho mischiato con acqua in proporzione 1:1.



LUNARIA (MONETA DEL PAPA) SOTTACETO
Costo: economico
Tempi: abbastanza rapida
Difficoltà: facile
Ingredienti: frutti di lunaria, aceto e acqua in proprozione 1:1, sale

Recuperate i frutti della lunaria facendo in modo di eliminare il "filo" (come nei fagiolini) che li circonda. Se schiacciate alla base del peduncolo il frutto e tirate per staccarlo automaticamente si staccherà anche dal filo che rimarrà attaccato al rametto.  
Lavate bene i frutti e metteteli in una pentola. Versate alternatamente 1 bicchiere di acqua e 1 bicchiere di aceto finchè i frutti non saranno coperti abbondantemente. Salate leggermente e portate a bollore. Fate bollire per circa 5 minuti. I frutti all'assaggio devono essere masticati senza problemi ma avere comunque ancora una certa consistenza. Mettete i frutti in vasetti sterilizzati, versate il liquido rimasto nella pentola fino a riempire il vasetto (meno mezzo centimetro) e tappate. 
Quando si saranno raffreddati fate bollire i vasetti in una pentola coprendoli d'acqua per 15/20 minuti ( a seconda delle dimensioni). Lasciate raffreddare e mettete in dispensa.

Il sapore è amarognolo con un leggerissimo retrogusto piccante. Voglio provare poi a metterla sottolio per ingentilire un po' il gusto.


martedì 19 maggio 2020

FICHI ACERBI IN PADELLA


In questo periodo sul mio albero di fichi ci sono parecchi fichi fioroni (da noi in bergamasca per gli amici fiure 😁) che solitamente non arrivano a maturazione. Sono i fichi che si originano dalle gemme dell'autunno. Più avanti, dalle gemme della primavera invece avranno origine i fichi forniti, che sono quelli che matureranno poi a fine estate. Non tutti gli alberi producono entrambi i fichi, il mio è una varietà che presenta tutti e due, ma difficilmente i fioroni riescono a maturare e cadono miseramente al suolo ancora acerbi. Per la verità anche quando maturano come sapore non sono speciali (credo dipenda dal clima). Mi è sempre spiaciuto vedere questi bei fichi verdi finire così miseramente. Qualche mese fa sono venuta a conoscenza del fatto che in alcune regioni di Italia (ma se non ho capito male anche in Marocco) si cucinano in svariati modi ancora acerbi.
Ho atteso pazientemente che trascorressero i mesi desiderosa di provare questa bella novità... ed ora è giunto il momento.
Ho scelto la ricetta più semplice e ne ho cucinati pochi, solo per assaggiare e verificare che dopo l'ingestione non dessero problemi. Ho sempre pensato che il fico acerbo fosse se non tossico, quantomeno indigesto, probabilmente con la cottura questo non succede perchè li ho torvati ottimi e non ho avuto conseguenze di nessun tipo.
Se volete provare fate come me, consiglio sempre di testare piccole quantità dei cibi insoliti per vedere come reagisce il proprio organismo e per capire se l'alimento piace senza generare grossi sprechi in caso contrario.
Nel mio caso test superato a pieni voti: eccezionali. Ora vedrò di sperimentare nuove ricette 😀


  

FICHI ACERBI IN PADELLA
Costo: più che economico... unico svantaggio si deve avere un albero di fichi perchè non si trovano in commercio
Tempi: veloce
Difficoltà: molto facile
Ingredienti: Olio, aglio, fichi acerbi non molto grandi

Si taglia ai fichi il peduncolo e si dividono in 4 pezzi. Si mettono in una padella con olio e aglio tritato (io ho usato la pasta d'aglio), si salano e si fanno cuocere finchè sono morbidi, ma ancora consistenti. Et voilà!!!


venerdì 15 maggio 2020

BROWNIES (O TORTA) AL CIOCCOLATO FONDENTE


La ricetta di questa torta mi è stata data una decina di anni fa da un'amica (Paola) che l'aveva preparata per il compleanno del figlio. Io, che non amo i dolci al cioccolato, ne ero rimasta piacevolmente colpita e mamme e ragazzini presenti ne avevano fatto incetta. A sua volta lei l'aveva avuta da una sua amica, che a sua volta l'aveva avuta da un' amica e così, via via risalendo in una sorta di albero "genealogico" delle amiche. Io sono grata ad ogni persona che non se l'è tenuta per sè e ha pensato bene di far circolare questo ben di dio.
Personalmente credo che sia un grande atto di generosità e amore condividere con gli altri il prorpio sapere, i piccoli trucchi, gli "ingredienti segreti". Le ricette è cosa buona e giusta che circolino tra le persone 😊.
 Certo, se cucinare è una professione capisco che non si voglia divulgare quello che è fonte del proprio lavoro, ma negli altri casi l'ho sempre trovato una forma di aridità. Dalla mia esperienza ho imparato che chi non condivide una cosa così semplice non è in grado di condividere nulla, nemmeno i sentimenti, a meno che non torni a proprio vantaggio. Siccome io non possiedo questa forma di stitichezza dell'anima condivido a mia volta con voi queasta ricetta spettacolare.



BROWNIES (O TORTA) AL CIOCCOLATO FONDENTE
Costo: economica
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 250g cioccolato fondente, 100g burro, 200g zucchero,  5 uova, 2 cucchiaini di estratto di vaniglia.


Sciogliete a bagnomaria il cioccolato e il burro (senza fare mai bollire l'acqua). Lasciate intiepidire leggermente e nel frattempo montate 5 rossi d'uovo con lo zucchero  finché sono "bianchi".  Montate i 5 albumi a neve ferma. Mischiare il composto di cioccolato con quello dei tuorli  quando è ben amalgamato unire gli albumi mescolando delicatamente dal basso verso l'altro per non smontarli troppo.  Rivestite una teglia del forno (quelle in dotazione con lo stesso... quelle piatte e larghe) con carta da forno segnando bene gli angoli e i bordi.  Versate l'impasto e livellatelo. Infornate a 180 gradi per 30 minuti. Dovrà formarsi una bella crosticina croccante all'esterno mentre l'interno rimarrà morbido.
Se la presentate intera sarà una torta insolita, tagliata a quadri potrete chiamarli brownies 😜

giovedì 14 maggio 2020

PEPERONI RIPIENI DI SALSICCIA


Piatto veloce con poco sbattimento e molta resa 😁.  Sarò veloce anche con la descrizione 😊


PEPERONI RIPIENI DI SALSICCIA
Costo: economico 
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: di una semplicità estrema
Ingredienti: 4 peperoni, 1 confezione di salsiccia, olio, sale 

Lavate bene i peperoni e divideteli a metà senza togliere il picciolo. Togliete i semi. Disponete ogni metà in una teglia leggermente oliata. Dividete la salsiccia a metà, ogni metà di nuovo a metà e poi ancora a metà. Riempite con un pezzo di salsiccia ogni peperone, salate ed infornate a 180 gradi finché la salsiccia non è leggermente abbrustolita. Penso che ci vorrà circa mezz'ora, sui tempi non riesco ad essere precisa perché utilizzo il forno della stufa che ha tempi e temperature variabili.
Servire caldi.


mercoledì 13 maggio 2020

TORTA SALATA DI ICEBERG


Le torte salate, soprattutto con le verdure, sono buonissime e comodissime per più motivi:
1) Si possono preparare in anticipo e mangiare poi fredde o scaldate per pochissimi minuti
2) Si può giocare con gli ingredienti per sperimentare variazioni sul tema
3) sono un ottimo "svuotafrigo" perché permettono di usare resti e rimasugli di quello che è avanzato da altre preparazioni
4) sono un buon cibo "da asporto" che si può consumare comodamente anche fuori casa 
5) sono perfette per i buffet e le cene in piedi
6) difficilmente si trova qualcuno a cui non piacciano

A proposito di "svuotafrigo":  mi sono ritrovata con della lattuga iceberg in eccesso per un acquisto errato (ho comprato troppe verdure a scadenza breve perché mi sono lasciata ingolosire 😬) e per mangiarla tutta prima che perdesse la freschezza avremmo dovuto trasformarci in caprette 😁. Così una parte l'ho utilizzata per farcire una torta salata, che invoglia sicuramente di più...
Per le dosi del ripieno sbizzarritevi, io metto quelle che ho usato questa volta, ma di volta in volta vario. Potete farlo pure voi in base ai vostri gusti.

  

TORTA SALATA DI ICEBERG 
Costo: basso
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 2 cespi di lattuga iceberg, olio, una manciata di olive nere, 6 o 7 acciughe, un cucchiaio di capperi dissalati,  1 spicchio d'aglio tritato (o intero se non lo gradite, o 1 cucchiaino di pasta d'aglio), 3 cucchiai di pomodorini secchi sottolio, 2 dischi di pasta brisée 


Mettete in una padella con un velo d'olio la lattuga con 3 cucchiai di acqua,  coprite con un coperchio e lasciatela appassire. Quando la lattuga si è ridotta togliete il coperchio e mescolate. Spostate su un lato la lattuga e nello spazio in cui la padella rimane vuota mettete l'aglio e l'acciuga e lasciate che quest'ultima si disfi un po' nell'acqua di vegetazione che si sarà formata. Unite poi i capperi, le olive e i pomodorini. Mescolate e continuate la cottura finché l'acqua di vegetazione non sarà quasi del tutto evaporata.
Nel frattempo posizionate uno dei dischi di pasta brisée con la sua carta forno in una teglia.  Versate il ripieno di verdure distribuendolo bene e lasciando un po' di margine per la chiusura. 



Posizionate sopra il secondo disco e sigillate a piacere i margini. Io ho rimboccato il primo disco sul secondo e poi ho premuto con una rotella tagliapasta usata di piatto, giusto per schiacciare e decorare. Ma si possono usare anche le dita o una semplice forchetta. Fate un foro al centro del disco superiore per fare sfogare l'aria in modo che in cottura la torta non si gonfi.


 Infornate a 200 gradi per 20/30 minuti finché la sfoglia non sarà bella dorata. 

lunedì 11 maggio 2020

ZUCCHINE RIPIENE AL GORGONZOLA


Sono parecchi anni che preparo questo piatto ed ogni volta mi stupisco della sua bontà, a dimostrazione che anche con pochi ingredienti ed una spesa contenuta si può ottenere un piatto prelibato.

ZUCCHINE RIPIENE AL GORGONZOLA
Costo: basso
Tempi: abbastanza veloce
Difficoltà: facile
Ingredienti: 6 zucchine di medie dimensioni, 150/200 g di gorgonzola (quantità che si può variare a proprio gusto), sale e pepe

 Mettete le zucchine in una pentola con acqua fredda e portate a bollore. Cuocete finchè pungendole con una forchetta sono ancora sode esternamente, ma si sente che il centro non fa molta resistenza.


Tagliate ogni zucchina a metà e scavate con un cucchiaino la polpa dall'interno.
 

Strizzate con le mani la polpa prelevata (io il liquido che rimane lo bevo) e mettetela in un tritatutto insieme al gorgonzola.  


Tritate  finchè non ha una consistenza cremosa
 

Riempite con questo preparato le mezze zucchine, mettetele in una teglia, cospargete di sale e pepe ed infornate a 180 gradi finchè la superficie non risulta dorata.
Servite calde o tiepide.
 

ORTO #1 AVANZAMENTO LAVORI


Ed ecco la mia creatura numero 1 sistemata e pronta per l'inizio della produzione.
Ho messo a dimora timo limone, santoreggia, prezzemolo, basilico, insalate varie, pomodori, zucchine e cipolle ed ho seminato i fagiolini rampicanti.
Nella foto sotto la vista dall'alto. Si può vedere bene la serra sotto la quale tengo i pomodori e la struttura su cui faccio arrampicare i fagiolini.


Nella zona dove ho seminato i fagiolini, sotto alla struttura su cui si arrampicheranno, ho trapiantato le insalate, che riescono a tollerare una posizione leggermente in ombra. Nella fila laterale e vicino al sentiero di ingresso ho posizionato le aromatiche perenni ed il prezzemolo


Nella parte opposta del sentiero sempre insalate (in questo caso Pan di zucchero) e alla base della scala a pioli altri fagiolini visto che la sfrutterò per farli arrampicare.
 
  
Nella parte terminale dell'orto, prima del triangolo dei topinambur ho messo altre insalate inframmezzate alle zucchine. Man mano che le piante di zucchina aumenteranno di dimensione raccoglierò le insalate più vicine in modo da sfruttare tutto lo spazio a disposizione e permettere comunque alle piante di espandersi.
 

I pomodori li trapianto sempre nella serra, da quando qualche anno fa il raccolto è stato decimato da un attacco massiccio di peronospora. Da allora cerco di fare in modo che le foglie delle piante di pomodoro non vengano mai bagnate (soprattutto dalla pioggia) per evitare questa catastrofe, che è favorita prorpio dall'umidità e si sviluppa bene sulla vegetazione bagnata . All'inizio della stagione lascio aperte le due estremità e tengo il telo abbassato sui lati per evitare alle piante colpi di freddo. Poi alzo man mano le pareti laterali di modo che circoli l'aria ma stando sempre attenta che la serra faccia da tetto alle piante.
Nella foto sotto potete vedere come ho distribuito le canne. Sulla loro punta ho messo una protezione perchè non rovinino il telo della serra nel caso lo urtino se dovessero cadere (cosa che avviene puntualmente tutti gli anni quando le piante sono cariche di pomodori e vegetazione ed arriva un forte vento). Per dare più stabilità alle canne le ho unite lungo la fila a tre a tre con dei tubi di recupero (presi da delle vecchi serrette... sono incapace di buttare via qualunque cosa 😖 ma poi un modo di utilizzarla lo trovo sempre 😀). Alla base ho ancorato meglio le canne dell'ultima interfila con il metodo che descriverò nella foto successiva.
 

Ed ecco come ancoro meglio le canne dell'interfila posteriore: avevo un vecchio stendino a colonna rotto ed ho smontato le colonne che lo sostenevano che hanno una forma di una lunga C. Ho infisso profondamente nel terreno i due bracci ed ho legato le canne a questo supporto. In questo modo tutto l'insieme diventa più solido.
 
  
Nelle due foto successive potete vedere la struttura che ho costruito per sostenere la crescita dei fagiolini rampicanti (o in generale per piante che hanno bisogno di un sostegno sul quale arrampicarsi). 
Ho utilizzato dei tubi scatolati di alluminio a sezione rettangolare che provenivano dai controtelai di vecchie porte che venivano rottamate. Ho assemblato i vari pezzi (4 scatolati provenienti dai montanti delle porte e 4 scatolati dei controtelai superiori)  forandoli e imbullonandoli in modo da costruire due "rettangoli". Ognuno dei "rettangoli" è composto in modo che i lati più lunghi si prolunghino.  Da un'estremità debordano per una decina di centimetri e dall'altra circa mezzo metro. Ho poi unito i rettangoli con dei resti di filo elettrico legando  tra loro i due lati superiori, lasciando la legatura un po'lenta in modo che funga quasi da cerniera. In questo modo i due rettangoli possono essere chiusi uno sull'altro (per riporre eventualmente la struttura) oppure aperti ad angolazioni differenti. Ho poi attaccato ad ogni rettangolo, utilizzando delle fascette da elettricista, un foglio di rete zincata per massetti con filo da 1,4 mm (costo attorno a 1,5 €)
 La struttura si regge da sola aprendola all'angolazione desiderata e spingendo per qualche centimetro nel terreno le 4 "zampe"
Sui prolungamenti superiori ho appoggiato dei vasetti di plastica rovesciati perchè non si rovinasse la rete antigrandine che vi poggia sopra.

Questo giusto per darvi uno spunto... si può cercare di fare qualcosa di simile con materiale di recupero, come ho fatto io, oppure acquistando appositamente altri materiali (ad es. legno, anche se avrà minore durata).


 

I fagiolini vi si arrampicheranno e noi potremo coglierli entrando sotto alla struttura e anche dal suo esterno. 




giovedì 7 maggio 2020

PANE CON AUTOLISI (E LICOLI)


Quando si prepara il pane ci si può accontentare di seguire i seguenti step:
1) impastare tutti gli ingredienti, 
2) lasciare lievitare l'impasto, 
3) dare forma al pane,
4) lasciare lievitare nuovamente,
5) cuocere 

Oppure si possono mettere in atto delle strategie e dei procedimenti che richiedono più tempo, ma che daranno vita ad un prodotto migliore dal punto di vista organolettico, ma anche della conservabilità, dell'estetica  e della consistenza. Per fare questo si possono utilizzare altri due step (che si aggiungeranno agli altri):

1) Autolisi della farina
2) Pieghe a tre

L'autolisi della farina consiste nel mescolare la farina con una determinata quantità d'acqua e nel lasciare la miscela a riposo per un  certo periodo (non superiore alle 6 ore se in questa fase si utilizzano solo acqua e farina, fino a 24 ore se si unisce anche una parte del sale).   
Con questo procedimento si attivano delle reazioni che permetteranno di avere un pane dal gusto migliore, più soffice, più voluminoso e più alveolato. Per chi fosse interessato ai processi chimici e fisici che avvengono nel pane segnalo questo articolo: "Giorilli ci spiega la tecnica dell'autolisi" avvisando che è abbastanza complesso, ma davvero interessantissimo.
Io spiegherò come ho proceduto per questo pane, sappiate che si può procedere con quantità di ingredienti e tempi di riposo diversi. Volendo la perfezione si dovrebbero valutare anche le temperature, ma diciamo che io mi accontento e lascio la perfezione ai professionisti 😉.
Una premessa: i fattori che possono cambiare durante la panificazione sono innumerevoli, è impossibile dare una ricetta standard, ognuno con l'esperienza acquisisce la capacità di capire "ad occhio" come agire e cosa modificare man mano per ogni impasto. Quindi esercizio, esercizio, esercizio...buttatevi 😊!

PANE CON AUTOLISI (E LICOLI)

Ingredienti: 650g di acqua, 1 kg di farina, 100g di licoli, sale (io ho usato 15g), un cucchiaino di miele, farina qb per la spianatoia e per "correzioni"

Impastate senza insistere troppo, ma in modo che la farina e l'acqua siano ben amalgamate, l'acqua e la farina (usando il licoli si può utilizzare da subito tutta l'acqua, con altri lieviti se ne usa meno). Lasciate riposare coperto da mezz'ora a qualche ora (non superate le 5 ore).


Unite gli altri ingredienti e impastate nuvamente. Con l'impastatrice si deve smettere di impastare quando l'impasto si "incorda", cioè quando a vista si vede che è liscio e non si attacca alla ciotola mentre viene impastato (10/15 minuti circa).Non andate oltre perchè rischiereste di rompere la maglia glutinica che si è formata. Io aggiungo un po' di farina ad occhio per cercare di raggiungere la consistenza che cerco, chi è molto bravo nella panificazione riesce a gestire anche idratazioni molto alte senza aggiungere altra farina. Col tempo conto di farcela pure io... per ora va benissimo così.
Mettete l'impasto in una ciotola capiente, copritelo e lasciate lievitare (io a temperatura ambiente di 18/20° lo lascio circa 13 ore)


Procedete poi alle pieghe a tre e ai successivi riposi. Questa tecnica la trovate in numerosi video (o sequenza fotografiche) presenti in rete, appena possibile vedrò di fare un articolo anche io che spieghi come procedere (ho bisogno della disponibilità di qualcuno che faccia le foto mentre ho le mani in pasta 😉). 
Io per questo pane ho effettuato le pieghe per 3 volte a distanza di 40 minuti circa una dall'altra e poi ho proceduto alla formatura del pane.


Procedete poi a fare dei tagli sul pane con una lama molto affilata e con dei colpi decisi. Questo serve a fare espandere meglio l'impasto durante la lievitazione di modo che si formerà un'alveolatura (i "buchini" più o meno grandi che si trovano nella mollica) migliore e la crosta non si spaccherà irregolarmente in cottura. I tagli sul pane si possono fare subito (se non si vuole un pane troppo gonfio in altezza) oppure prima di infornare (e si avrà un pane più espanso verticalmente). In questo caso io ho scelto di farlo subito perchè preferisco questo tipo di pagnotta.
 

Lasciate lievitare nuovamente il pane (io più o meno un'ora questa volta)


Infornate a 200° per 30/35 minuti e prolungate la cottura fino alla doratura desiderata.  Qualcuno durante la cottura mette nel forno un pentolino con dell'acqua togliendolo pochi minuti prima del termine della cottura. Io preferisco non utilizzare questo metodo, però ve lo segnalo nel caso voleste provare.
 

Gli alveoli così grandi della parte superiore sono un "difetto" dovuto al fatto che durante l'ultima piegatura non ho sigillato abbastanza bene la piega. Il pane era ottimo comunque 😜