lunedì 11 maggio 2020

ORTO #1 AVANZAMENTO LAVORI


Ed ecco la mia creatura numero 1 sistemata e pronta per l'inizio della produzione.
Ho messo a dimora timo limone, santoreggia, prezzemolo, basilico, insalate varie, pomodori, zucchine e cipolle ed ho seminato i fagiolini rampicanti.
Nella foto sotto la vista dall'alto. Si può vedere bene la serra sotto la quale tengo i pomodori e la struttura su cui faccio arrampicare i fagiolini.


Nella zona dove ho seminato i fagiolini, sotto alla struttura su cui si arrampicheranno, ho trapiantato le insalate, che riescono a tollerare una posizione leggermente in ombra. Nella fila laterale e vicino al sentiero di ingresso ho posizionato le aromatiche perenni ed il prezzemolo


Nella parte opposta del sentiero sempre insalate (in questo caso Pan di zucchero) e alla base della scala a pioli altri fagiolini visto che la sfrutterò per farli arrampicare.
 
  
Nella parte terminale dell'orto, prima del triangolo dei topinambur ho messo altre insalate inframmezzate alle zucchine. Man mano che le piante di zucchina aumenteranno di dimensione raccoglierò le insalate più vicine in modo da sfruttare tutto lo spazio a disposizione e permettere comunque alle piante di espandersi.
 

I pomodori li trapianto sempre nella serra, da quando qualche anno fa il raccolto è stato decimato da un attacco massiccio di peronospora. Da allora cerco di fare in modo che le foglie delle piante di pomodoro non vengano mai bagnate (soprattutto dalla pioggia) per evitare questa catastrofe, che è favorita prorpio dall'umidità e si sviluppa bene sulla vegetazione bagnata . All'inizio della stagione lascio aperte le due estremità e tengo il telo abbassato sui lati per evitare alle piante colpi di freddo. Poi alzo man mano le pareti laterali di modo che circoli l'aria ma stando sempre attenta che la serra faccia da tetto alle piante.
Nella foto sotto potete vedere come ho distribuito le canne. Sulla loro punta ho messo una protezione perchè non rovinino il telo della serra nel caso lo urtino se dovessero cadere (cosa che avviene puntualmente tutti gli anni quando le piante sono cariche di pomodori e vegetazione ed arriva un forte vento). Per dare più stabilità alle canne le ho unite lungo la fila a tre a tre con dei tubi di recupero (presi da delle vecchi serrette... sono incapace di buttare via qualunque cosa 😖 ma poi un modo di utilizzarla lo trovo sempre 😀). Alla base ho ancorato meglio le canne dell'ultima interfila con il metodo che descriverò nella foto successiva.
 

Ed ecco come ancoro meglio le canne dell'interfila posteriore: avevo un vecchio stendino a colonna rotto ed ho smontato le colonne che lo sostenevano che hanno una forma di una lunga C. Ho infisso profondamente nel terreno i due bracci ed ho legato le canne a questo supporto. In questo modo tutto l'insieme diventa più solido.
 
  
Nelle due foto successive potete vedere la struttura che ho costruito per sostenere la crescita dei fagiolini rampicanti (o in generale per piante che hanno bisogno di un sostegno sul quale arrampicarsi). 
Ho utilizzato dei tubi scatolati di alluminio a sezione rettangolare che provenivano dai controtelai di vecchie porte che venivano rottamate. Ho assemblato i vari pezzi (4 scatolati provenienti dai montanti delle porte e 4 scatolati dei controtelai superiori)  forandoli e imbullonandoli in modo da costruire due "rettangoli". Ognuno dei "rettangoli" è composto in modo che i lati più lunghi si prolunghino.  Da un'estremità debordano per una decina di centimetri e dall'altra circa mezzo metro. Ho poi unito i rettangoli con dei resti di filo elettrico legando  tra loro i due lati superiori, lasciando la legatura un po'lenta in modo che funga quasi da cerniera. In questo modo i due rettangoli possono essere chiusi uno sull'altro (per riporre eventualmente la struttura) oppure aperti ad angolazioni differenti. Ho poi attaccato ad ogni rettangolo, utilizzando delle fascette da elettricista, un foglio di rete zincata per massetti con filo da 1,4 mm (costo attorno a 1,5 €)
 La struttura si regge da sola aprendola all'angolazione desiderata e spingendo per qualche centimetro nel terreno le 4 "zampe"
Sui prolungamenti superiori ho appoggiato dei vasetti di plastica rovesciati perchè non si rovinasse la rete antigrandine che vi poggia sopra.

Questo giusto per darvi uno spunto... si può cercare di fare qualcosa di simile con materiale di recupero, come ho fatto io, oppure acquistando appositamente altri materiali (ad es. legno, anche se avrà minore durata).


 

I fagiolini vi si arrampicheranno e noi potremo coglierli entrando sotto alla struttura e anche dal suo esterno. 




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