venerdì 28 febbraio 2020

LA VIA CHE NON PRESI



Per inaugurare il nuovo cammino (e a proposito di strade) voglio rispolverare una poesia di cui mi sono innamorata tanti anni fa (era il lontano 1989) guardando al cinema il meraviglioso "L'attimo fuggente" di Peter Weir. Nei giorni seguenti alla visione del film mi recai in biblioteca e cercai informazioni sul testo che tanto mi aveva affascinata e trovai la versione che segue.  Recentemente, cercando in rete, accanto a versioni simili a quella che avevo trascritto, ne ho trovata anche una  più estesa ed ho scoperto che in effetti l'originale ha dei versi in più. Ho deciso di riportare solo il brano come lo avevo trovato allora, mettendo le parentesi quadre dove ci sono le omissioni, perchè essendomela portata appresso così per tutti questi anni mi ci sono affezionata, oltre a trovarla più congeniale al mio pensiero, forse perchè mi piacciono le vie poco frequentate... e la divergenza positiva! D'altronde in questo spazio non mi propongo di insegnare letteratura, ma semplicemente di condividere quanto di bello la mia anima ha incontrato nella vita

Due stade divergevano nel giallo bosco
mi dispiacque non poterle prendere entrambe,
ero un solo viaggiatore.
A lungo stetti a guardarne una
fin dove giungeva lo sguardo,
lá dove piegava nel sottobosco,
poi seguii l'altra [...]
Tenni la prima ancora per un giorno,
sapendo come ogni strada conduca ad un'altra stada,
dubito che mai torneró indietro.
Forse lo diró con un sospiro chissá dove,
fra anni e anni chissá quando:
Due strade divergevano nel bosco
e io, io scelsi la meno frequentata.
E questo fa la differenza.

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